Leggere tutti: Incontri ravvicinati di nuovo tipo

Intervista

di Anna Garbagna

Elisa Rovesta nel suo libro Fatti di umani ci restituisce un panorama di umanità varia narrando, di fatto, “racconti in cui non succede niente”.

Pubblicato da NFC edizioni, il libro ritrae tutti quei tipi umani contemporanei trascurati da scrittori e media. Insomma, un campionario che è anche la testimonianza di un’epoca, a volte, di difficile interpretazione.

Il mondo è davvero un groviglio di caratteri, personalità, inclinazioni e destini. In che modo il libro cerca di dipanare questa matassa?

Il libro cerca di farlo descrivendo una varietà di “tipi umani” con le loro caratteristiche, senza giudicare e attraverso l’uso dell’ironia. Ognuno dei personaggi ha un proprio modo di essere e quando si riuniranno tutti ad una festa, quelle particolarità saranno una di fronte all’altra. Rappresentano caratteristiche che spesso vengono criticate o delle quali non si è consapevoli e, che spesso, appartengono alle persone a noi vicine o a noi stessi. Ma la “matassa” non penso si possa dipanare e, forse, se lo si facesse si rischierebbe di togliere quel groviglio che rende interessanti e uniche le persone.

Come proporre questo libro ad un adolescente? Quali i punti da evidenziare?

In questo libro si parla di figure della società che magari gli adolescenti non hanno ancora avuto modo di incontrare. Lo consiglierei di più a persone adulte ma potrebbe essere formativo anche per i giovani. Agli adolescenti, comunque, consiglio sempre i classici, forse alcuni li sapranno comprendere da adulti, ma trovo importante conoscerli. E consiglio Nick Hornby. Imparare a “riderci sopra” con intelligenza, può alleggerire un po’ le situazioni e poi sono di parte, perché io, Nick Hornby, lo leggerei ogni settimana.

I “tipi umani” sono davvero cambiati negli ultimi cinquant’anni? Colpa (o merito) del progresso o è attribuibile ad altro (avvento dei social?)

Penso che la colpa o il merito siano attribuibili a molti fattori, uno dei quali è la naturale evoluzione delle società, con lati belli e altri meno belli. Di sicuro le piattaforme social hanno contribuito molto ad un cambiamento, sia in termini di comunicazione in generale, sia in termini di identità personale. L’utilizzo dei social ha impattato notevolmente sull’approfondimento degli argomenti, si osserva molto meno a favore di una sbirciatina veloce. E ha impattato anche sulla velocità con cui ci si trasmette agli altri, identificando a volte un essere umano con un post. Ma credo anche che sia un fenomeno che ancora non si è stabilizzato. Quindi vedremo. Nel frattempo, non resta che osservare.

Elisa, se oggi fosse una bambina, quali libri leggerebbe?

Leggerei più favole, ne ho lette poche da bambina, ed è importante credere alla favola qualche volta. Dall’altra però, devo ammettere che il primo libro che mi ha attratta è stato “Le operette morali” di Giacomo Leopardi. Avevo dodici anni quando l’ho avuto tra le mani e, ovviamente, non ci ho capito niente. Ma è stato bello chiedermi per tutti questi anni: “Ma Leopardi, cosa avrà voluto dire?”.

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