Accadrà, eccome se accadrà e sarà di notte. Non importa se sarai nella stanza di un hotel, o a casa tua o in un appartamento in montagna. Incapperai, almeno una volta nella vita in un personaggio da brivido, che arriverà apposta per guastare il tuo sonno. E sì, avverrà di notte.
Un esempio di situazione nella quale tu non lo sai, ma stai rischiando grosso, è quando dopo una giornata intensa, colma di impegni di lavoro e familiari, entri nella tua camera da letto per andare a dormire. Appena vedi il letto vieni colto da un breve delirio di onnipotenza dato dalla troppa felicità, e ti lanci sul materasso con balzo a volo d’angelo sentendoti per qualche istante Roberto Bolle. Ma non sei Roberto Bolle, e lo capisci subito dal dolore che ti sei provocato all’anca sinistra. “Non fa male” pensi. Sei così stanco da avere il corpo quasi anestetizzato. Infatti, con movimenti lenti come se fossi sotto ipnosi prendi in mano il libro che hai sul comodino, ma ti si chiudono gli e lo riponi. Spegni allora la luce sentendoti un eroe per aver raggiunto quell’oggetto ostile che è l’interruttore dell’abatjour. Poi, nel buio della stanza, ti giri sul lato destro, senti la freschezza delle federe che profumano di lavanda, e ti godi il silenzio intorno a te.
Già, quel silenzio tanto sperato durante la giornata così piena di squilli del telefono, di urla di ragazzini fermi alle fermate degli autobus, e piena di voci di colleghi che ti fanno mille domande di lavoro. Finalmente senti che il tuo respiro si sta facendo sempre più rilassato. Gli occhi si stanno chiudendo, le mani sono abbandonate lungo i fianchi, le dita dei piedi sono molli. Manca poco, ci sei quasi, stai per addormentarti quando, all’improvviso, come un fulmine che squarcia il cielo, il silenzio viene improvvisamente interrotto da un tonfo assordante.
Ti spaventi, in meno di un secondo irrigidisci le gambe che da molli diventano granitiche e fai anche le punte con i piedi, tanto che le dita vanno una sopra l’altra, e non sai come farai poi a sbrogliarle. Sobbalzi con il busto sul letto, sembri un po’ l’esorcista, sei anche verde in faccia, ma ti tranquillizza il fatto che non indossi la vestaglia bianca come nel film. Questa, infatti, è la vita reale e, passato qualche istante, ipotizzi che il vicino di casa forse abbia fatto cadere qualcosa, un posacenere, il telecomando, chi lo sa. Ma subito dopo, non sentendo altri rumori, fiducioso riprendi quell’espressione facciale un po’ inebetita che pregusta una tanto auspicata fase rem.
Niente, dopo poco, senti di nuovo un rumore, qualcosa che striscia sul pavimento al piano di sopra. E poi dei passi. Passi pesanti, di chi cammina con veemenza. Di nuovo senti un rumore strisciante, e capisci che si tratta di mobili, e che il tuo vicino li sta spostando all’una di notte.
Comprendi allora che sei caduto preda dello “spostatore di mobili notturno,” quella losca figura che si aggira tra le tenebre e che, non si sa bene per quale motivo, distrugge la speranza di un sonno tranquillo di un povero Cristo.
Allora tu cosa fai? Prima aggrotti le sopracciglia un po’ arrabbiato, poi cadi nella sua trappola mentale, e vuoi capire il “perché” di questo spostamento di mobili all’una di notte. Ti assale l’indole comprensiva, vuoi andare in fondo alla questione, accettare la cosa così non ti basta. Con la testa tra le mani ti struggi di domande. Pensi che magari il tuo vicino di casa voglia solo gestire l’ansia. Pensi: “forse ha una vita complicata e magari ha letto da qualche parte che spostare i mobili di notte può aiutare. Provi per lui anche un po’ di tenerezza.
Poi però ti accorgi che non è solo, e che sta agendo in coppia. Infatti, c’è un’altra voce, è una voce femminile, e immagini che lui stia assecondando il desiderio della moglie di riarredare casa. Ma chi può desiderare di riarredare il soggiorno di casa all’una di notte? Ti chiedi. Allora ipotizzi che sia il gioco sensuale di due amanti. E immagini lui con un perizoma maculato, la schiena pelosa, le braccia pelose ma le gambe no perché si sa che le calze ne inibiscono la crescita. E te lo vedi lì, con questo orribile perizoma, con i polpacci glabri, che dice alla sua lei, con fare provocatorio: “prendimi! Sono il tuo archistar!”
Oppure, pensi che sia un pretesto per esibire i suoi muscoli. Magari i due non sono sposati, e si sono appena conosciuti, e lo spostatore dopo anni di bodybuilding le vuole mostrare come si sposta un tavolino con il solo dito pollice del piede, tenendo bene bene la gamba tesa.
Ma sai che non reggono tutte queste ipotesi. Lo sai, lo stai capendo. È un guastafeste notturno, un disturbatore punto, e ora lo hai incontrato, ed è stato di notte.