La tuttologia

Con il passare degli anni, senza dare troppo nell’occhio e in modo quasi silente, si è affermata una “scienza” che ha permesso agli esseri umani di acquisire capacità superiori. Questa nuova “scienza” è oggi chiamata “tuttologia” ed è definita dal vocabolario Treccani come “la presunzione di onniscienza”. La prima enorme capacità che ne deriva è quella di non rendersi conto che si tratta di una presunzione, ma andiamo avanti.

Il soggetto esperto in “tuttologia” si chiama “tuttologo” e proprio per questa presunzione di onniscienza, lui pensa di sapere tutto, ma veramente tutto. Lo pensa perché malgrado le apparenze, si informa e ha studiato. Ha, infatti, una laurea in “cose riportate da altri”, e poi ha un master in “ricerca su Google”.

Per capire meglio questa scienza è doveroso precisare che la stessa prevede che non ci si possa porre domande, ed esclude la possibilità di approfondire qualsiasi argomento. Google docet è il suo motto, questo deve bastare.

 A dettare le regole sono i “Maestri”, che quasi come nelle corporazioni delle arti e dei mestieri medievali, trasmettono questa presunta scienza ad allievi meritevoli, cioè, a chi ha il tunnel carpale a forza di scorrere il telefonino. Nel caso in cui qualche poveretto si senta disorientato e si ponga un dubbio, deve immediatamente restituire il tesserino all’Ordine dei “Tuttologi”. Ci sarà anche un’inchiesta presieduta dal Grande Tuttologo, e il malcapitato verrà radiato dall’ordine a vita, senza poter nemmeno fare ricorso.

L’amante della tuttologia utilizza quasi sempre lo stesso un modus operandi. È solito guardare il suo interlocutore dritto negli occhi senza timore di dire sciocchezze. E rispetto a qualsiasi argomento, la sua frase ricorrente è: “la verità è che…” Perché lui ce l’ha la verità, questa scienza è già la verità.

Il tuttologo racchiude in sé tutte le discipline immaginabili, dall’arte culinaria al diritto penale. È esperto di astrologia e anche di segni zodiacali. Insegna come si cucina a un grande chef o come si costruisce una casa a un muratore con oltre quarant’anni di esperienza. Sa cosa sono i buchi neri nello spazio, riesce a risolvere il mistero dei cerchi di grano, sa sempre chi ha ucciso chi, e sa come risolvere i sette problemi di matematica che nessuno è mai riuscito a risolvere. Ma lui sì, lui potrebbe farlo, solo che è molto impegnato su tutti gli altri fronti. L’argomento su cui più di tutti è imbattibile è la medicina, e chi dice che la medicina non è una scienza esatta, si sbaglia. Lo è, lo è eccome, lo dice il “tuttologo”.

È autore di un’enciclopedia medica “tuttologa” che consta di tre paginette scritte perlopiù in stampatello e nascoste in qualche vecchia catacomba rimasta. Tutto il resto della sapienza è, come si diceva prima, tramandato verbalmente e va precisato che avviene senza l’utilizzo di alcuna consecutio temporum, che tanto non serve.

Inutile dire che gli è severamente vietato studiare Socrate, e se per caso ha frequentato il Liceo Classico deve fare pubblica ammenda, sperando in un perdono che non è detto arrivi. È così infastidito da questo filosofo famoso per il paradosso socratico: “so di non sapere”, da volerlo far cancellare da tutti i libri. Che poi i libri nemmeno sono utili avendo Internet.

Verrebbe da immaginare che Socrate, ovunque esso si trovi, davanti a questo scenario stia cercando uno spigolo su cui sbattere la testa, mentre Platone gli urla: “No amico, non farlo, passerà anche questa, vedrai usciremo dalla caverna!”

Si scopre inoltre che tra i vari autori bannati dalla “tuttologia” c’è anche Shakespeare, che con il suo “essere o non essere” pone un dubbio, che non è un dubbio qualunque ma è quello amletico, e si salvi chi può da tanta introspezione! Comunque, il “tuttologo” è, punto. E non lo dice lui, lo dice la “tuttologia”.

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Tratto da “Fatti di umani – Racconti in cui non succede niente” di Elisa Rovesta
NFC Edizioni

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