Figli di genitori non separati

I figli di genitori non separati sono quelli che verso i quarant’anni hanno già passato almeno una decina di anni in analisi da un bravo psicoterapeuta.

Queste persone sono nate e cresciute all’interno di una famiglia “normale”, con una madre e un padre che pur non andando d’accordo tra loro (ma proprio per niente) hanno deciso di non separarsi.

Per essere precisi, i genitori hanno sempre posticipato la decisione di separarsi. Già, perché prima non potevano divorziare perché i figli erano piccoli, poi perché erano adolescenti, poi perché sono diventati grandi e non “è giusto fare loro questo torto proprio adesso”, e così non si separeranno mai.

Così questi due coniugi passano la vita a litigare, davanti al figlio, lontano dal figlio, dietro al figlio, in un’altra stanza rispetto al figlio…insomma sempre. E quando il bambino (la bambina) chiede loro come mai il papà o la mamma urla, la risposta del coniuge è sempre la stessa: “da grande capirai”.

Il bambino-a torna a giocare da solo, mentre i genitori noncuranti o non si parlano o ancora gridano tra loro. Il fanciullo resta così in attesa che passino quei trent’anni per poter “capire”.

Come tutti i bambini, anche i figli di genitori non separati escono a cena con i loro genitori al sabato sera. Vanno in pizzeria, al ristorante, ma poco importa la destinazione, è sempre il viaggio la cosa che conta.

Sì, perché è lungo il tragitto che i due adulti iniziano a battibeccare tra loro. Se non hanno niente da rimproverare all’altro coniuge, ripescano dal loro personale “magazzino per la lite sicura” un dissapore di anni prima. Così se vogliono ottenere un piccolo screzio estrarranno dal “magazzino per la lite sicura” un dissapore da niente, ad esempio, un ritardo ad un appuntamento. Se vogliono invece scatenare un inferno allora utilizzeranno un episodio topico, ad esempio un tradimento. In questo preciso episodio topico però spesso il coniuge tradito si è vendicato, sempre anni prima, commettendo a sua volta un atto di infedeltà matrimoniale, e quindi si scatenerà tra i due una lite che, come si suole dire, si sa quando inizia ma non si sa quando finisce.

“il magazzino per la lite sicura” rappresenta dunque quel luogo sicuro, dove poter ritrovare tutti quei fatti avvenuti durante la relazione dei coniugi, che possono essere rinfacciati in qualsiasi momento. Sono fatti archiviati con la massima precisione e riordinati nella memoria in ordine alfabetico o cronologico. Per tali accadimenti non esistono inoltre l’istituto della prescrizione, non esiste una riduzione della pena, amnistia e figuriamoci se può esistere la “grazia”.

Nel frattempo, il bambino\a seduto sul sedile posteriore della macchina resta in silenzio e gioca da solo con il suo piccolo pupazzo mentre contemporaneamente sente ogni parola detta dai genitori.

Quando chiederà, e lo chiederà, a uno dei due genitori perché stessero urlando, la risposta sarà chiara e precisa “un giorno capirai”.

I figli di genitori non separati qualche volta vedono un genitore che, con gli occhi gonfi di lacrime, prende la macchina e se ne va dopo averlo salutato. Gli sembra quasi un saluto che sottintende un lungo viaggio e quando chiede spiegazioni gli viene detto che il papà o la mamma hanno bisogno di allontanarsi per un po’. Quindi il bambino si preoccupa, si rammarica, si agita. Quando inizia a farsene una ragione del nuovo status familiare, il genitore uscente fa rientro a casa e nulla sembra accaduto. Si torna a cenare tutti insieme, a stare la domenica tutti insieme, per un po’ di tempo non ci sono nemmeno più liti in macchina e il magazzino per la lite sicura sembra essere scomparso dalla faccia della terra. Così il bambino chiede come mai il genitore è tornato, è felice certo di questo ma non capisce tanto bene cosa sia successo e così vorrebbe capire. Le parole che quasi sempre si sente dire sono: “non è successo niente (come se fosse normale vedere un genitore andarsene) sono cose che possono capitare, vai a giocare su da bravo”.

I due genitori compiaciuti del fatto di non essersi separati perché il bambino ha bisogno di una figura materna e paterna che vivono sotto lo stesso tetto, riprendono la loro routine e dopo un breve periodo di pace si ricomincia con gli screzi.

A volte accade che il bambino inviti a casa un amichetto per stare in compagnia, e i genitori sono d’accordo su questo, soprattutto quando l’amichetto “poverino” ha due genitori divorziati, che vanno d’accordo okey ma sono pur sempre divorziati e non deve essere facile per lui.

Così l’amichetto figlio di “genitori separati che vanno d’accordo” viene ospitato a casa del “figlio di genitori non separati che invece non vanno d’accordo” e quest’ultimo che subito dice “andiamo nella cameretta a giocare”, proprio come se fosse un soldatino che ha suo un luogo preciso dove giocare o isolarsi (o nascondersi). La mamma, nel frattempo, passa di lì ed è zitta con la faccia triste, mentre il padre è a lavorare e sicuramente non rientrerà per cena. Anzi nemmeno a dormire.

L’amichetto è troppo piccolo per trarre considerazioni rispetto all’atmosfera che percepisce ma sente forte la voglia di tornare a casa sua e, per questo si fa venire a prendere in anticipo dalla sua mamma. La mamma del figlio di non separati allora dice al suo piccolo:” vedi tu sei fortunato ad avere due genitori ancora sposati” e lui corre di nuovo in camera giocare da solo.

Il figlio di genitori non separati che non vanno d’accordo diventa adolescente ma non capisce lo stesso come mai i due coniugi ancora urlino, la situazione non cambia infatti con il passare del tempo. Non gioca più con il pupazzo ma non di rado si incolla davanti ad un pc, o comunque cerca il suo angolo isolato.

Passano gli anni, diventa grande e finalmente è arrivata l’età in cui dovrebbe anzi “deve capire”. Infatti, ha capito di aver sofferto molto, eccome se l’ha capito questo, ma per il resto non ci ha capito nulla, e la psicoterapia continua.

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