La Voce di Mantova: Umanistili e Una ballerina sulla luna

Cosa significa ce lo spiega l’autrice Elisa Rovesta

Umanistili e una ballerina sulla luna. E cosa significa?

Non ha alcuna importanza. In fondo tutto deriva da una ispirazione, un’idea, una scintilla che si accende e viene portata avanti. Fino a diventare un prototipo umano, una persona che non conoscete per nome e cognome. Ma che avete incontrato qualche volta nella vita: da qui nasce la seconda opera letteraria di Elisa Rovesta, NfcEdizioni, presentata tra una folla di gente a Villa Schiarino Lena, durante un colloquio con Maria Verderio. Tutto principia, appunto, appunto dal precedente volume scritto da Rovesta:Fatti di Umani (Il Rio). Quella volta la scrittrice partì dal tipo patito dello spugnato giallo, per poi fare cenno all’esperto di soft skills e avanti così. Il secondo tomo comincia dalla storia di una ballerina, che forse esiste forse no, comparsa nella mente di Elisa guardando la luna dal lucernario. E sviluppando la narrazione in una novella, o romanzo breve, che porta più avanti la sua voglia di approfondire situazioni e personaggi. Perché, solitamente, Elisa lavora per sintesi:fino a formare una galleria di figure – tipo quella che mette la freccia quando curva o la coppia silente al ristorante- che non sono né positive né negative, non sono giudicate. Sono semplicemente fotografate come esistenti.

Con molta ironia, dice chi abbia letto il libro. E sarebbe gran cosa, perché l’ironia è una delle forme più alte di espressione.

Già arrivare a essere spiritosi è molto. Un ulteriore approfondimento dei temi cari a Elisa Rovesta è già comunque in lavorazione, come annunciato dall’autrice mantovana.

Anzi: la nuova avventura è quasi al punto d’approdo.

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