Il piccolo eroe. L’ uomo che ti da appuntamenti veri

“Quanti ce ne sono di “non so”, “vediamo”, “se mi libero presto te lo dico” ecc…E non importa se sei carina, intelligente e simpatica, importa che non c’è quel piccolo eroe che “lotta” per te.”


Queste sono le parole di Lara, o Giulia o di tanti altri nomi. E lei, Lara, o Giulia o chiunque sia come loro, queste parole non le pronuncia con rammarico, ma solo con una presa d’atto.


Certo, ne ha incontrati tanti di uomini che avrebbero voluto uscire con lei, oh se ne ha incontrati.


Infatti, è carina appunto, si prende cura del suo aspetto e del suo intelletto. Sorride quando parla con le persone, è gentile, dice sempre grazie e le piace parlare. Solo che nonostante riceva tante proposte per bere, ad esempio, un aperitivo con un ragazzo, o per andare a mangiare qualcosa in un ristorante, queste proposte non le paiono mai reali. Le riceve innanzi tutto solo via messaggio ad esempio tramite whatssapp, o messenger, e questo un po’ le dispiace perché lei, di telefonate da qualcuno che voglia sentire la sua voce, non le riceve più.


E allora si adatta e quando conosce qualcuno via con i messaggi e via con il tunnel carpale che si infiamma. E via con le parole scritte sbagliate, anche perché si sa con il gel sulle unghie è un casino scrivere bene tutti i caratteri, e via ancora a dare la colpa per i propri sbagli al t9, e via a parlare in differita attraverso messaggi vocali.


Si i messaggi vocali, che qualche volta sono lunghi e durano “addirittura 3 minuti”, e quando Lara o Giulia o chiunque, se ne accorge lo cancella subito e lo fa di fretta schiacciando con il ditino quel piccolo microfonino che si vede sulla tastiera, che se per caso stai facendo qualcosa non è nemmeno facile da tenere premuto. “Tre minuti di messaggio vocale a un tipo” dice tra sé Lara o Giulia “tre minuti sono tanti, troppi, cosa pensi provi o vuoi, va concentrato in meno tempo cazzo, meno.” E poi continua, sempre da sola: “non ho imparato proprio niente dalle storie di Instagram”.


Esatto, le storie di Instagram o meglio quei i messaggi subliminali, che solo uno dei followers spesso può capire. Non si sa però di preciso se questo messaggio subliminale lo capisce questo lui, perché mentre lei sta postando la storia con un’immagine, ad esempio la foto di un locale nel quale si sono incontrati, inserendo una canzone con parole mirate, ad esempio “mi vengono i brividi” di Blanco e Mamhood, ecco lui è fuori con gli amici e non la considera proprio.


Quindi la poveretta, data la durata delle stories ha 24 ore di tempo per ottenere una “risposta” da lui. Se nelle 24 ore lui visualizza la storia allora si sono “parlati”, se in più lui commenta, ad esempio, con una faccina che sorride, allora questo rappresenta discorsone tra i due, pieno di complicità e pathos.

Ma, nonostante ciò, Lara o Giulia o chiunque come lei, spera magari di uscire insieme più spesso. Lui attraverso un messaggino le risponde “non lo so, nel caso ti scrivo”. Oppure, all’ultimo minuto, mentre lei sta postando una storia che ritrae tutto il suo entusiasmo, il ragazzo in questione le scrive che “proprio non ce la fa ad incontrarla”.


In tutto questo Lara o Giula o come si chiama, sconsolata riceve un messaggio attraverso Instagram. E’ un ragazzo che conosce di vista e lo trova interessante. Dopo un breve scambio di messaggi lui le chiede il numero di telefono e lei, con il sorriso un po’ rassegnato di chi ha male al tunnel carpale ma sa che dovrà ancora sforzare il polso, glielo passa.


Il giorno dopo lei sente squillare il telefono, e no, non è sky che le vuole offrire una nuova promozione (i pochi rimasti che ti chiamano davvero) è lui, il ragazzo che conosce di vista e che trova interessante.


Lui le dice che voleva sentire la sua voce, e fare due chiacchiere con lei.


Lei, un po’ stranita ma felice gli racconta la giornata che sta vivendo e lui fa lo stesso. Nei giorni seguenti lui le scrive qualche messaggio e la chiama più volte e poi le chiede di uscire, dicendole che ha fatto di tutto per liberarsi per le 21 apposta per poter stare con lei (un gesto epico, pensa lei).


Così escono, e lui le racconta la sua vita. No, la vita di lui non è per niente facile, ha alle spalle un divorzio difficile, casini con la ex moglie, e purtroppo anche la madre di lui, alla quale è molto legato ha seri problemi di salute. Nonostante la paura di lui di legarsi sentimentalmente, nonostante il dolore per la situazione della madre e nonostante i numerosi impegni di lavoro, l’uomo si presenta davvero all’appuntamento e non le scrive nemmeno che è in ritardo.


L’appuntamento è vero, il suo interesse è vero, e Lara o Giulia o chiunque sia come lei, pensa di avere incontrato un piccolo eroe che nonostante le difficoltà della vita, addirittura “le telefona” e le dà appuntamenti reali.


Lei se ne innamora subito. È grata a Instagram per aver dato loro la possibilità di “incontrarsi” ed è grata al suo piccolo eroe che le da appuntamenti veri, per essersi districato nella vita reale e averla fatta sentire reale.


E, scegliendo una canzone che entrambi capiscono, con semplicità si guardano negli occhi e si sorridono, senza hashtag.

 

Tratto da “Umanistili e Una Ballerina Sulla Luna” di Elisa Rovesta
NFC Edizioni

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